La cucina giapponese, oltre ad essere molto apprezzata anche nel nostro Paese, è caratterizzata da tecniche di preparazione e cottura molto particolari. Chi è appassionato di cucina giapponese, oltre ad aver gustato le classiche proposte di sushi come l’Uramaki, l’Hosomaki, il Sashimi o il Nigiri, avrà certamente avuto l’occasione di gustarsi dei piatti preparati con la tecnica Tataki.
La tecnica del Tataki: cos’è?
Per chi è meno avvezzo alla cucina giapponese, andiamo a spiegare meglio in cosa consiste il Tataki. La tecnica di cottura Tataki, viene utilizzata sia per le ricette di pesce che di carne, anche se l’ingrediente più indicato è il tonno. Storicamente questo procedimento di cottura, si racconta sia stato inventato intorno al 1800 da un samurai nella prefettura di Kochi. La parola Tataki letteralmente significa “sminuzzato”, ed è una tecnica tradizionalmente indicata per i cibi da mangiare freddi. Il metodo classico del Tataki, prevede di selezionare innanzitutto dei tagli di pesce o carne di altezza possibilmente non superiore ai 4 cm, poi tagliata in fette di 1 o 2 cm dopo la scottatura.
Questa tecnica di cottura sfrutta al meglio la reazione di Maillard, grazie alla quale si possono esaltare i sapori e gli odori. La reazione di Maillard è una reazione chimica che avviene tra le proteine e gli zuccheri che sono naturalmente presenti negli alimenti, nel momento in cui questi vengono sottoposti agli effetti delle alte temperature.
E’ infatti proprio qui il segreto della cottura Tataki. Il taglio di carne o pesce viene prima marinato in un composto di salsa di soia, zucchero e succo di limone, e successivamente viene scottato ad altissime temperature ma solo per qualche secondo e condito con sesamo o gomasio. In questo modo la parte esterna sigilla al suo interno le proprietà nutritive, esaltando il sapore e l’odore del pesce o della carne.
Da Nito Sushi & Restaurant puoi provare anche l’originale tecnica di cottura del Tataki. Ti aspettiamo a Maccarese in Piazza della Pace 9. Puoi prenotare il tuo tavolo qui.